I posti di lavoro creati dalle ristrutturazioni aziendali

Le normative sulle ristrutturazioni aziendali in Italia esistono sin dagli anni Settanta, ma le regole di accompagnamento e salvataggio delle aziende, attraverso un sistema codificato, non sono ancora ben definite. La sinergia tra istituzioni, imprese, parti sociali e società di consulenza ha portato a definire un modello che negli ultimi anni ha dato risultati soddisfacenti in termini di occupazione e di rilancio delle aziende. Non a caso, negli ultimi anni, sono anche nate associazioni composte da advisor specializzati che dovranno affiancare le Istituzioni nel delicato fenomeno della gestione della crisi e della successiva reindustrializzazione.

Gli ultimi dati del Ministero dello Sviluppo Economico sono piuttosto incoraggianti: è possibile salvare le aziende in crisi in Italia ed è possibile farlo tutelando anche posti di lavoro. Attraverso il processo di reindustrializzazione, inteso come collaborazione effettiva tra pubblico e privato, si possono tutelare i vari interessi di tutti gli stakeholder coinvolti nei processi in questione, in particolare volti alla tutela dei posti di lavoro e dei processi produttivi.

Mentre le Istituzioni devono svolgere un ruolo di coordinatori, supportando dove possibile con le varie forme di incentivazione, le società di consulenza devono identificare i processi ed i progetti migliori per le ristrutturazioni aziendali e individuare i soggetti che possono investire materialmente nelle imprese in crisi anche nel segno della sostenibilità sociale e dell’innovazione tecnologica.

I dati forniti dal Ministero dimostrano che la “miglior pratica” è preziosa e che è necessario continuare a mettere a punto formule e procedimenti non solo di intervento corale (pubblico-privato) ma anche di prevenzione delle crisi industriali. Il messaggio che si vuol dare è il seguente: fare impresa oggi non è una missione da affrontare in solitaria e l’occupazione, anche se minacciata da una eventuale chiusura aziendale, è tutelabile e recuperabile se gestita in modo strutturato e con formule ad hoc.

Vertus, azienda di consulenza che opera da anni a contatto con le aziende in crisi e con le imprese in fase di sviluppo nei delicati scenari della reindustrializzazione, è in grado di individuare il modello migliore di riconversione attraverso ricerche mirate e processi definiti. L’interesse del consulente Vertus è di tutelare non solo la produzione ma anche di gestire nel miglior modo possibile la ricollocazione del personale, seguendo passo dopo passo ogni singolo lavoratore.

I professionsiti di Vertus, validando anche la sostenibilità die progetti di sviluppo, sono in grado di analizzare tutte le criticità che potrebbero compromettere l’esito delle operazioni e facilitano il processo mediando con tutte le parti in causa ed i vari stakeholder.

Quali sono i vantaggi di un processo di reindustrializzazione

Per “reindustrializzazione” s’intende quell’insieme di operazioni specifiche che mirano alla riconversione di siti industriali dismessi, o in via di dismissione, nell’ambito di programmi di ristrutturazione attuati -nella maggioranza dei casi- da parte di grandi. Quando si pone l’obiettivo di iniziare una strategia di reindustrializzazione, è necessario innanzitutto analizzare le società e gli insediamenti che possono essere oggetto di intervento, individuare quindi le attività tramite cui garantire nuove possibilità di rilancio in settori produttivi non concorrenziali– salvaguardando al massimo i livelli di occupazione – ed accompagnare, infine, il processo di transizione in tutte le sue delicate fasi.

La riconversione di uno stabilimento dismesso (o di un processo produttivo) rappresenta, in questo momento storico di crisi, uno dei perni fondamentali per rilanciare le produzioni in difficoltà.Anche in ambito europeo, dove è stata espressa la volontà di arrestare qualsiasi forma di declino economico, si è preso sempre più atto che la reindustrializzazione è una delle migliori strategie per non disperdere e piuttosto per generare occupazione e ricchezza.

vantaggi offerti infatti da un corretto processo di reindustrializzazione sono numerosi. Le iniziative mirate a restituire produttività ad un determinato territorio ed alle persone che vi lavorano assicurano:

  • Un impatto in termini di responsabilità sociale d’impresa generando effetti vantaggiosi per l’intero comparto industriale;
  • Mantenimento nel tempo di importanti relazioni con i vari stakeholder;
  • Mantenimento del know-how e dei livelli occupazionali;
  • Abbattimento e razionalizzazione dei costi per la manutenzione degli immobili.

Naturalmente “il miglior processo di reindustrializzazione” va inteso come collaborazione effettiva tra istituzioni pubbliche e privati interessati ad investire nei settori produttivi in crisi o considerati non più strategici da chi dismette, il che è una valutazione non assoluta: la sfida è quella di individuare produzioni simili/compatibili ad elevato tasso di innovazione che rappresentino un’opportunità di sviluppo per un’altra azienda. Naturalmente le società di consulenza devono svolgere quel fondamentale ruolo di raccordo, identificando i processi più efficaci di ristrutturazione e gli investitori più affidabili. Solo in questo modo possono essere tutelati tutti quegli interessi collegati al mondo dell’impresa (dai posti di lavoro ai processi produttivi).

Vertus, azienda di consulenza che da anni opera nella reindustrializzazione, svolge un importante ruolo di mediazione con le istituzioni, le parti sociali e i potenziali investitori.

I consulenti Vertus, ridefinendo scopi ed obiettivi, garantiscono un concreto supporto nella delicata fase della reindustrializzazione, accompagnando e nel contempo tutelando i lavoratori e il tessuto industriale.

Reindustrializzazione Tirreno Power: il subentrante è Vernazza Autogru. Anche l’Università di Genova s’insedierà con aule e laboratori

Nuovo lavoro e un centro di formazione nelle aree dell’ex carbonile.

Occupazione, formazione e sviluppo del territorio sono gli ingredienti principali della reindustrializzazione dei lotti a carbone della centrale termoelettrica di Tirreno Power a Vado Ligure ad opera di Vernazza Autogru.

La reindustrializzazione dà dunque inizio ad una nuova storia industriale per Vado Ligure con un polo della logistica e della formazione.

È Vernazza Autogru, l’azienda ligure che ha da tempo raggiunto una dimensione internazionale, il subentrante che rivitalizzerà lo spazio di circa 30 ettari ormai desertificato dalla cessazione dell’attività nei blocchi a carbone della centrale.

L’operazione prevede molti posti di lavoro diretti e circa 160 nell’indotto, oltre alla realizzazione di un polo formativo per i giovani che coinvolge anche l’Università degli Studi di Genova. Nei prossimi cinque anni Vernazza ha in previsione di assumere almeno altre 50 persone. Saranno, inoltre, 200 i giovani che ogni anno potranno partecipare ai corsi erogati dal nuovo centro di addestramento per operatori di mezzi per il sollevamento pesante.

È previsto, infine, il trasferimento all’interno della Centrale -che, per la parte a gas, continua a produrre- di attività scientifiche di didattica e sperimentazione del polo savonese dell’Università di Genova che utilizzerà ampi spazi per aule e laboratori.

Il progetto di reindustrializzazione integrato col ricollocamento, insieme ai piani di formazione e incentivazione, hanno raggiunto l’obiettivo di offrire a tutti i lavoratori che avevano perso l’occupazione a causa della chiusura della centrale una soluzione per il loro futuro.

Fonte: Il Secolo XIX, 17 ottobre 2018